In un contesto in cui il clima influisce sempre di più sulle scelte turistiche, occorre ripensare le offerte in maniera adattiva. Il monitoraggio costante e la gestione umana del pricing, affiancati dalle tecnologie RMS, consentono di trasformare le sfide climatiche in opportunità per migliorare competitività e profittabilità.
Il cambiamento climatico è ormai sotto gli occhi di tutti, trasformando le stagioni e destabilizzando le tradizionali dinamiche turistiche. Mete italiane ed europee, come le classiche destinazioni per le festività o i weekend lunghi, vivono oggi estati che si prolungano fino a novembre, mentre gli inverni perdono di definizione. In questo scenario di variabilità climatica, il revenue management deve evolvere per rispondere in modo efficace alle nuove esigenze e garantire la sostenibilità economica delle strutture ricettive.
Gli albergatori si trovano a confrontarsi con stagioni meno prevedibili e a prendere decisioni su apertura, chiusura e prezzi che non sempre rispondono alle logiche tradizionali. La variabilità climatica non è più una questione eccezionale, ma è diventata la norma. Questo impone un ripensamento delle strategie di revenue management che deve passare da un approccio basato su periodi stagionali fissi a uno dinamico e adattabile.
Ad esempio, per i mesi che un tempo erano considerati “bassa stagione”, ma in cui oggi si registra ancora un clima mite, gli albergatori possono sfruttare le nuove abitudini dei viaggiatori offrendo pacchetti promozionali o adattando i prezzi per incoraggiare prenotazioni. Tuttavia, rimanere aperti più a lungo comporta anche costi operativi che senza una gestione oculata rischiano di erodere i profitti.
La chiave per rispondere a queste sfide secondo Maurizio Galli, fondatore di Formazione Alberghiera, scuola di alta formazione nel settore dell’accoglienza turistica, è un pricing dinamico basato su un monitoraggio costante delle variabili climatiche. L’incrocio dei dati storici con le previsioni meteo consente di ottimizzare l’occupazione, garantendo prezzi competitivi anche nelle stagioni “estese”. Un sistema di revenue management flessibile, capace di rispondere rapidamente ai mutamenti del clima, può rappresentare un vantaggio significativo, specialmente nei confronti delle destinazioni estere che competono sullo stesso segmento di mercato.
Ad esempio, un periodo di caldo imprevisto in autunno potrebbe attrarre visitatori dell’ultimo minuto: in questi casi, avere la possibilità di intervenire rapidamente sui prezzi e sulle promozioni consente di massimizzare l’occupazione, riducendo l’incidenza dei costi fissi.
Se gli strumenti di revenue management (RMS) sono oggi utili per le strutture ricettive, tuttavia secondo Maurizio Galli e Formazione Alberghiera, essi non bastano da soli a rispondere alle sfide di un mercato influenzato dal clima. Gli RMS, infatti, si basano su modelli preimpostati che rispondono ai dati storici e alle dinamiche consolidate, ma in un contesto di cambiamenti climatici, il fattore umano diventa determinante. Un revenue manager esperto, in grado di monitorare i mutamenti climatici in tempo reale e di adattare le strategie di pricing, può fare la differenza tra un’offerta reattiva e una proattiva. La possibilità di analizzare tempestivamente le variazioni e di rispondere con un approccio flessibile e personalizzato garantisce agli albergatori di non farsi trovare impreparati di fronte all’imprevedibilità del clima.
Per affrontare con successo queste sfide è indispensabile investire nella formazione del personale e nell’acquisizione di competenze specialistiche. Un albergatore preparato può utilizzare le informazioni climatiche in modo strategico, mentre chi non dispone di queste conoscenze rischia di affidarsi unicamente ai dati storici e ai modelli rigidi dei sistemi RMS. Un know-how avanzato consente invece di integrare il previsionale con l’imponderabile e di adottare strategie di revenue management che sfruttino appieno la variabilità stagionale e climatica.
Inoltre, collaborare con consulenti esperti permette alle strutture di trasferire conoscenze avanzate all’interno del team, evitando il rischio di rimanere “al palo” in caso di condizioni impreviste.