Maurizio Galli, fondatore di Formazione Alberghiera, traccia un bilancio sul settore del turismo per il 2024, dove sono emersi spunti da cogliere per cavalcare il cambiamento in atto.
L’industria dell’ospitalità in Italia, da sempre un pilastro dell’economia nazionale, ha chiuso il 2024 con segnali di crescita significativi e trasformazioni profonde. Il bilancio non deve però limitarsi a una fotografia di successi economici, ma deve essere anche un’analisi di quelle tendenze che stanno rimodellando l’intero settore. Digitalizzazione, sostenibilità e gestione delle risorse umane sono temi chiave che delineano un futuro promettente ma non privo di sfide.
Il 2024 è stato infatti un anno di svolta per il turismo italiano, con la digitalizzazione che ha rafforzato la sua posizione come motore di crescita. Secondo i dati riportati da Il Sole 24 Ore, le prenotazioni online hanno generato il 56% del transato totale del settore ospitalità, pari a 21 miliardi di euro su un totale di 37,5 miliardi. Si tratta di una crescita del 4% rispetto al 2023, a conferma che il digitale sta ridisegnando il modo in cui viaggiatori e operatori interagiscono.
Maurizio Galli, fondatore di Formazione Alberghiera, analista e consulente esperto del settore, sottolinea come "La digitalizzazione non è più solo un'opzione, ma una necessità. L’uso di piattaforme avanzate, dalla prenotazione automatizzata alle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale, sta migliorando l’esperienza del cliente e ottimizzando i processi interni delle strutture ricettive".
Tecnologia e sostenibilità si sono imposte come i pilastri del rinnovamento dell’ospitalità italiana. Le strutture hanno cominciato ad adottare pratiche eco-compatibili e a integrare strumenti avanzati come la realtà aumentata per creare esperienze coinvolgenti e personalizzate. "I viaggiatori di oggi sono più attenti all’ambiente e richiedono trasparenza nelle scelte ecologiche delle strutture" afferma Maurizio Galli. "Investire nella sostenibilità non è solo una scelta etica, ma anche un’opportunità commerciale per attrarre una clientela di alto profilo."
Esempi concreti includono l’uso di energie rinnovabili, la riduzione dei consumi idrici e l’adozione di tecnologie per minimizzare gli sprechi.
Nonostante i numeri positivi, il settore affronta difficoltà significative nel mercato del lavoro. Con oltre il 70% dei lavoratori impiegati con contratti a tempo determinato o stagionali, l’industria soffre di precarietà e una carenza cronica di personale qualificato. "Se non si interviene sul fronte della stabilità lavorativa e della formazione professionale, rischiamo di compromettere la qualità del servizio e la competitività internazionale," avverte Maurizio Galli.
Il turismo italiano si prepara a un’ulteriore crescita, trainata dall’adozione di pratiche di revenue management e strategie di pricing dinamico. Analisi dei dati e modelli predittivi stanno consentendo alle strutture di rispondere in modo agile alla domanda del mercato, ottimizzando i ricavi. "La chiave del successo sarà trovare l’equilibrio tra innovazione, sostenibilità e centralità del capitale umano" conclude Maurizio Galli.
Il 2024 si è dunque chiuso come un anno di consolidamento e innovazione per il settore dell’ospitalità in Italia. La crescita sostenuta dei ricavi, guidata dalla digitalizzazione e dall’attenzione verso la sostenibilità, è un segnale positivo per l’intero comparto. Tuttavia, le sfide legate al lavoro richiedono interventi mirati per garantire che il settore possa continuare a crescere in modo equilibrato e sostenibile. Maurizio Galli invita l’industria a cogliere questa fase di trasformazione come un’opportunità: "Solo con un approccio integrato che abbracci il cambiamento tecnologico, il rispetto per l’ambiente e una valorizzazione delle risorse umane, l’ospitalità italiana potrà mantenere il suo ruolo di leader globale.